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Un museo molto particolare a San Servolo (Ve)
IL MUSEO DELLA FOLLIA RECLUSA
NELL'ISOLA DI SAN SERVOLO A VENEZIA
Dal 20 maggio nell’isola della laguna, proprietà della provincia di Venezia, oggi un paradiso di quiete e fiori, è aperto il Museo del manicomio di San Servolo , voluto e creato dall’Irsesc (Istituto per le ricerche e gli studi sull’emarginazione sociale e culturale).
La fondazione che da anni si occupa anche di salvare il patrimonio del vecchio ospedale, archivi e libri in testa, ha pensato al museo del manicomio come spazio per ripercorrere la storia della terapia psichiatrica dal ‘700 a oggi attraverso oggetti, foto e storie dei pazienti.
Non un museo degli orrori, ma una galleria storico-scientifica, che comprende la visita alla vecchia farmacia, all’antica biblioteca, alla chiesa.
Le sale si snodano intorno all’antico monastero benedettino, insediamento isolano nella tradizione della Serenissima, che nel 1716 lo trasformò in ospedale militare, affidato all’ordine dei Fatebenfratelli, padri ospedalieri.
Solo dieci anni dopo arriva il primo malato di mente e passeranno ancora altri sett’anni prima che - caduta la Repubblica – l’ex monastero-caserma senza soldati apra ai malati di mente poveri, mantenuti a spese dell’erario. Da allora la storia di San Servolo diventa la storia di strumenti, terapie, uomini, studiosi ospiti del manicomio, come testimoniano il laboratorio di ricerca e diagnostica, la sala anatomica ricostruita nel museo.
Curatori del Museo sono Mario Galzigna, docente di Storia della scienza e epistemologia clinica a Ca’ Foscari e Diego Montanari, docente di Neuropsichiatria.
Per informazioni tel. 041- 5240119.
Scheda a cura di Francesca Demattè 21.06.2006