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L'apprendista insegnante

MARIA-CHIARA MICHELINI [A CURA DI], L’APPRENDISTA INSEGNANTE — IL TIROCINIO NELLA FORMAZIONE INIZIALE DEI DOCENTI, EDIZIONI QUATTROVENTI, URBINO, 2003

DI PAOLA MASSARO E LOREDANA UGOLI

Dopo la segnalazione di Susanna Cancelli del libro di Luigina Mortari, Aver cura dellaL'apprendista insegnante vita della mente [RCS libri, Milano 2002] ecco quella di un libro di riflessioni su come si formano alla cura gli apprendisti insegnanti nei corsi di formazione universitaria attraverso il tirocinio. È un tema importante dell’intreccio tra teoria e pratiche nel corso di laurea.

Il volume raccoglie i contributi proposti durante il Seminario Nazionale tenutosi ad Urbino il 19 Febbraio 2003 e promosso dal Gruppo dei Supervisori del Tirocinio del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria.
Il seminario si presentava con una domanda esplicita “Formazione e tirocinio: quale futuro?”
L’ intento era quello di creare un’occasione di riflessione a due livelli:
1. quello più ampio e complesso della formazione iniziale e in itinere degli insegnanti e
2. quello, più mirato, riferito al confronto tra i diversi modelli di tirocinio attivati presso i vari corsi di laurea delle università italiane.
In un momento in cui la nostra scuola sta attraversando un periodo di profondo mutamento, è fondamentale rivolgere l’attenzione ai soggetti che quotidianamente la vivono e la fanno vivere: i bambini e gli insegnanti.
A sei anni dall’ istituzione del corso di laurea diventava necessario sia fare un bilancio sulla qualità della formazione attivata, sia rendere esplicita l’ idea di bambino, di scuola e professionalità che sta alla base del Progetto di Tirocinio di Urbino. Quest’idea si sostanzia - nel modello della Ricerca /Azione come pratica didattica per gli insegnanti, come modello di formazione permanente e come pratica di tirocinio per gli studenti; nei principi della Scuola Attiva e del recente costruttivismo che delineano l’ idea di un bambino, che, per dirla con “Clio ‘92”, procede attraverso operazioni cognitive significative entro contesti predisposti dal maestro.
Questo fa ripensare al ruolo dell’insegnante in rapporto alle attività di osservazione in classe, alle scelte di progettazione, alla creazione di documentazione per riflettere e rielaborare le esperienze .
Il documento dei supervisori di Urbino, in particolare, dà rilevanza alla necessità di acquisire e far acquisire una mentalità progettuale aperta che ragioni su ipotesi, che sappia problematizzare, organizzare percorsi e mettere a punto strumenti specifici di ogni ambito formativo.
La nostra proposta di tirocinio tenta di creare un nesso creativo tra pratica didattica e riflessione teorica, così come viene messo in atto da quelle associazioni degli insegnanti, di cui “Clio ‘92” è un esempio, per valorizzare e far evolvere il ruolo professionale dei docenti.
Ognuno, a nostro parere, è chiamato oggi a riflettere sulla propria formazione e su quella dei futuri insegnanti, dunque sulla funzione del tirocinio.
Le esperienze di formazione in atto stanno dando risultati positivi garantiti dal loro svolgimento contestuale al corso di studi teorici; la prospettiva, che s’intravede nella riforma, di collocare il tirocinio dopo la laurea (nuova forma di lavoro precario?!) ci preoccupa, in quanto segnala una scelta politica e culturale che risolve in termini molto riduttivi e “produttivisti” le complesse problematiche della formazione.

Clio '92 - Associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia - Redazione
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