Diventa socio
Elenco Pagine
- Come si diventa nazisti
- Un libro-laboratorio di storia della Mesopotamia
- Come scuole e museo possono interagire
- La prima marcia su Roma
- Mario Lodi, maestro della Costituzione
- La formazione iniziale degli insegnanti
- La vita religiosa nell'Italia moderna
- Rinascimento al femminile di Ottavia Niccoli
- Nei campi di sale di Margherita di Savoia (FG)
- Il Novecento di Bruneteau
- La formazione iniziale e in itinere dei docenti
- Tra letteratura e storia al Premio Campiello 2007
- Archeologia e storia
- Tra autobiografia e storia
- Comprendere il mondo con Immanuel Wallerstein
- Formazione degli insegnanti e modelli progettuali
- Storia, musica leggera e canzone popolare
- Il museo come scuola
- Una storia di strade
- Per una pedagogia del patrimonio culturale
- Donne in oggetto
- Figli di un benessere minore
- Storia del Partito d'Azione
- Passione e ragione nel mestiere dello storico
- La scuola nel dopoguerra
- Dal museo tradizionale all'arte multimediale
- Tra ricerche e letture. Il pensiero di Morin.
- I saperi di Edgar Morin
- Storia della vita della scuola a Bergamo
- La democrazia: un concetto occidentale?
- Storia sociale e categorie interpretative
- Storia dell'Italia medioevale
- Per una grammatica della storia
- Processo all'Olocausto
- Storia di bambini in guerra
- Storia sociale dell'impero romano
- Cibernetica e storia
- La storia fra ricerca e didattica
- Cercare un altro mondo
- Tre punti di vista diversi sulla formazione
- L'apprendista insegnante
- Le associazioni disciplinari e i nuovi programmi
- Osservare per educare
- Storia delle stagioni balneari dalle origini ai nostri giorni.
- Uno sguardo sui Balcani
La democrazia: un concetto occidentale?
AMARTYA SEN, LA DEMOCRAZIA DEGLI ALTRI. PERCHÉ LA LIBERTÀ NON È UN’INVENZIONE DELL’OCCIDENTE
Arnoldo Mondadori, Milano 2004, pp. 88, € 10.00
Segnalazione a cura V. Guanci
“Il sostegno alla causa del pluralismo, della diversità e delle libertà fondamentali è presente nella storia di molte società. Le antiche tradizioni di incoraggiamento e protezione della discussione pubblica su temi politici, sociali e culturali in — per esempio — India, Cina, Giappone, Corea, Iran, Turchia, nel mondo arabo e in molte regioni dell’Africa esigono un più concreto riconoscimento nella storia delle idee democratiche. Questa eredità globale è una ragione sufficiente per mettere in dubbio la tesi, spesso ripetuta, che la democrazia sia un’idea esclusivamente occidentale, e che sia perciò soltanto una forma di occidentalizzazione. Il riconoscimento di questa storia ha un’importanza diretta nella politica contemporanea perché sottolinea l’eredità globale nella protezione e nella promozione della deliberazione sociale e delle interazioni pluraliste, che non possono essere meno importanti oggi di quanto lo fossero in passato.” (p.12)
Ecco il tema sviluppato in questo libretto, che riporta Le radici globali della democrazia, un saggio pubblicato, in forma ridotta, su “The New Republic” il 6 ottobre 2003, e La democrazia come valore universale, testo del discorso pronunciato alla Global Conference on Democracy tenutasi a Nuova Delhi dal 14 al 17 febbraio 1999, pubblicato sul “Journal of Democracy” nel luglio 1999, da A. Sen, premio Nobel per l’economia nel 1998.
L’autore costruisce un concetto di democrazia più complesso di come di solito viene inteso, cioè come esercizio di voto e, governo dei rappresentanti del popolo. La democrazia, secondo A. Sen, per esempio, include la “discussione pubblica”; e quindi, se andiamo a cercare nel passato dei gruppi umani esempi di democrazia intesa in senso complesso, ne troviamo in tutti i continenti! Questo, da un lato confuta l’idea diffusa del monopolio occidentale della democrazia, da esportare nel resto nel mondo, dall’altro sfata il mito delle origini greco-ateniesi della democrazia, che invece vengono estese a tutto il mondo. Ce n’è abbastanza, crediamo, per rendere appetibile la lettura di questi due piccoli saggi a chi, come noi, è attratto dalla visione della storia a scala mondiale, dal dibattito sull’uso pubblico della storia, dagli intrecci tra passato e presente per comprendere meglio quello che ci sta succedendo oggi.