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Elenco Pagine
- XX Assemblea nazionale di Clio - Convegno - Risultati delle elezioni degli organi direttivi
- XIX Assemblea nazionale e convegno di Clio '92. Rimini 19 - 20 marzo 2016
- XVIII Assemblea nazionale di Clio '92 - Resoconto del convegno.
- XVIII Assemblea nazionale e convegno di Clio '92 - Pesaro 14-15 marzo 2015
- Pesaro 14 marzo 2015. La storia (quasi vera) del Milite Ignoto. Conferenza spettacolo di Emilio Franzina accompagnato dal gruppo musicale Hotel Grif.
- XVIII Assemblea nazionale - Elezioni, candidature ed eletti.
- XVII Assemblea nazionale e convegno di Clio '92 - Rimini 15-16 marzo 2014
- 6 gennaio 2014 - Messaggio alle socie e ai soci di Ivo Mattozzi, Presidente di Clio '92.
- XVI Assemblea nazionale e convegno di Clio '92 - Rimini 16-17 marzo 2013
- XVI Assemblea nazionale di Clio '92 - Elezioni e candidature
- XV Assemblea nazionale di Clio '92. Resoconto del convegno.
- Dalla XV Assemblea nazionale del 2012 all'appuntamento del 2013
- Convegno Geostoria, cultura e competenze digitali. Materiali per il convegno
- XIV Assemblea nazionale di Clio '92 - Riccione 26/27 Febbraio 2011
- Storia digitale e didattica - Materiali del convegno
- XIV Assemblea nazionale di Clio '92 - Elezioni e candidature
- XIII Assemblea nazionale di Clio '92 - Febbraio 2010
- I materiali della XIII Assemblea nazionale di Clio '92
- XII Assemblea nazionale di Clio '92
- Assemblea Nazionale di Clio '92 - Aggiornamenti
- Forum sull'Educazione al patrimonio culturale
- XI Assemblea Nazionale di Clio '92 a Rimini
- Seminario Clio '92 sui giovani e la storia
- Agenda 2 di Clio '92
- I risultati dell'assemblea nazionale di Clio92
- Tesi per l'educazione al patrimonio
- Clio '92 a Roma per Docet 2007
- Assemblea nazionale Clio '92 a Igea Marina
- Direttivo Clio '92 a Serra dei Conti
- Direttivo Clio '92 - Documento ad uso interno
- Agenda per la storia
- Clio '92 al Docet 2006
- Nona Assemblea Clio'92: manifesto e programma
- Nona assemblea Clio'92 e convegno nazionale
- Un augurio con la poesia della storia
- Aggiornarsi nei gruppi di ricerca Clio '92
- Ancora sull'Assemblea di Clio '92
- La nuova edizione del concorso Rizzi 2005
- Ottava assemblea nazionale Clio '92
- Un primo resoconto della XII Assemblea di Clio 92
- In ricordo di Francesca Cavazzana Romanelli
- Mestre 14 dicembre 2016 - Francesca Cavazzana Romanelli Archivi e didattica - Convegno
- XX Assemblea nazionale di Clio '92 - Candidature per le elezioni degli organi dirigenti
Convegno Geostoria, cultura e competenze digitali. Materiali per il convegno
XV ASSEMBLEA NAZIONALE CLIO '92
CONVEGNO NAZIONALE
GEOSTORIA, CULTURA E COMPETENZE DIGITALI
NOTIZIE SUI RELATORI E SUI TEMI DELLE RELAZIONI
Sabato 10 MARZO 2012 - ORE 9.00
1° SESSIONE - SPUNTI DI RIFLESSIONE
"La Storia digitale (Digital History) nella sua versione 2.0, ha certamente contribuito ad aprire a larghi pubblici la "cultura alta", ma con l'avvento del web 2.0, la storia e la memoria sono ora la prerogativa di tutti nel web con le pratiche di "crowdsourcing". Oggi, il pericolo è che gli specialisti non dominino più le mutazioni digitali. Senza una reale conoscenza dei nuovi strumenti, la rivoluzione digitale eliminerà la capacità professionale di ricostruire il passato per diventare prerogativa degli individui e dell'orizzonte 'cieco' di ciascuno. L'autore sta cercando di capire che cosa significano le mutazioni più significative della storia 2.0 per la professione di storico e quali sono precisamente le questioni epistemologiche poste dalle mutazioni partecipative del digitale nel campo della storia. Egli prende come esempio le nuove pratiche della storia pubblica digitale (Digital Public History), una storia alla portata di tutti e che risponde ad un profondo bisogno di storia e a alle ricerche identitarie delle nostre società globalizzate."
Biografia (A cura di Serge Noiret)
Sono cittadino belga di madre-lingua francese, nato a Bruxelles e residente a Firenze dal 1979. Attualmente sono “History Information Specialist” nella Biblioteca dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole dove lavoro per il conto del Dipartimento di Storia e Civiltà. Ho una laurea belga per l’insegnamento della storia (abilitazione all’insegnamento) oltre alla laurea in storia contemporanea. Possiedo un Ph.D. in Storia Contemporanea dell’IUE e sono Docteur en Philosophie et Lettres dell’Université Libre di Bruxelles (ULB), nel Belgio dal 1985. Ho partecipato a numerose conferenze e insegnato numerosi seminari in Italia e all’estero nelle tematiche seguenti: storia elettorale, storia politica dell’Italia contemporanea (insegnado anche due anni all’Università di Urbino) e più di recente, dalla metà degli anni ’90, mi occupo di storia digitale e umanistica digitale. Ho creato alcuni siti web dei quali il primo sito della SISSCo (Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea). Sono membro della direzione delle riviste Memoria e Ricerca e Ricerche Storiche. Sono membro del Comitato Direttivo della SISF (Società Italiana per lo Studio della Fotografia), http://www.sisf.eu/, membro della NCPH: National Coalition for Public History, negli USA; Presidente dello Steering Committee della IFPH (International Federation for Public History); membro fondatore dell’Associazione per l'Informatica Umanistica e la Cultura Digitale (www.umanisticadigitale.it) in Italia. Sono membro del « Comité des Experts » du CVCE (Centre Virtuel pour la Connaissance de l’Europe) di Lussemburgo. Sono il coordinatore del portale per l’accesso alle fonti primarie della storia dell’Europa chiamato EHPS – http://primary-sources.eui.eu/ e quello del progetto storico WWW-VL History Central Catalogue, [http://vlib.iue.it/
Un CV dettagliato di Serge Noiret si trova all’indirizzo
Elenco di recenti pubblicazioni di Serge Noiret in tema di digital public history :
- “Public History” e “storia pubblica” nella rete”, in Ricerche storiche, a.39, N.2-3, May-December 2009, pp.275-327. [Pre-paper in Academia.Edu];
- "New portals for new sources and new historians: European History Primary Sources, EHPS" in Dan Cohen & Tom Scheinfeldt (eds.): Hacking The Academy, A Book Crowdsourced In One Week, May 21-28, 2010, Capitolo su “Scholarship and Scholarly Communication";
- Insieme a Stefania Gallini: "La Historia digital en la era del Web 2.0. Introducción al dossier Historia Digital", in Historia Crítica, Bogotá, 43, January-April 2011, pp.16-37;
- «La digital history: histoire et mémoire à la portée de tous», in Ricerche Storiche, a.XLI, n.1 (January-April 2011), pp.111-148;
- “Y a t-il une histoire numérique 2.0 ?” in Les historiens et l'informatique: un métier à réinventer, a cura di Jean-Philippe Genet e Andrea Zorzi, Rome: Ecole Française de Rome, 2011, pp.235-288;
- “La “Public History”: Una Disciplina Fantasma?”, nel numero monografico a cura Di Serge Noiret: Public History. Pratiche nazionali e identità globale, in Memoria e Ricerca, n.2, May-August 2011, pp.10-35.
- In uscita: Digital History 2.0?, in Frédéric Clavert e Serge Noiret (eds.), L'histoire contemporaine à l'ère digitale, Bruxelles, PIE-Peter Lang, 2012 e La storia contemporanea tra storia digitale e Digital Public History in a cura di Rolando Minuti, La Storia Digitale, Roma, Carocci, 2012-2013
In questo intervento intendiamo offrire uno sguardo sulle politiche europee e sugli interventi strategici più recenti indirizzati alla scuola e ai sistemi di istruzione e formazione, e volti a sostenere lo sviluppo della competenza digitale (digital literacy) degli insegnanti. Considerato questo contesto, forniremo le linee guida del progetto DIDATEC, che rappresenta l'azione privilegiata dall'Agenzia indirizzata proprio a promuovere in modo attivo lo sviluppo delle competenze digitali. Parte integrante del progetto è l'individuazione delle capacità e abilità digitali necessarie per l'insegnamento della storia. Di questo aspetto, ancora in corso di analisi da parte del gruppo di progetto DIDATEC, condivideremo quanto sino ad ora individuato, tenuto conto che il percorso di ricerca non è ancora concluso. Concluderemo il nostro contributo con l'indicazione di alcuni casi internazionale di particolare rilievo sotto il profilo didattica della storia con l'utilizzo delle ICT.
L’insegnamento di storia e geografia in ambito scolastico può giovarsi delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione su più piani:
- Come riflessione sull’evoluzione della dimensione spaziale della specie umana, considerando gli spazi digitali come un nuovo paradigma della territorializzazione;
- Come forma cognitiva delle nuove generazioni, i cosiddetti “nativi digitali” per i quali la cibernetica è la dimensione esperienziale di base per l’organizzazione del sapere e per la ricerca della conoscenza;
- Come piattaforma di strumenti per la ricerca di documenti, dati e informazioni di vario tipo sui luoghi e sulle vicende dello spazio terrestre;
- Come ausilio didattico per lo svolgimento delle unità di apprendimento, per la realizzazione di lezioni ipermediali, per attività operative o di simulazione di ricerca.
Le nuove tecnologie hanno un impatto culturale, economico, politico, e sociale molto forte: trasformano i luoghi ma anche le strutture cognitive con cui la specie umana li pensa, li progetta, li abita. Sembrano avere la capacità di mutare le concezioni condivise dello spazio geografico e della storia umana. Nello stesso tempo sono in grado di generare sviluppo economico o povertà, connessione o emarginazione, centri di potere o periferie dipendenti.
A livello formativo, il compito delle geografie e delle storie scolastiche dovrebbe essere quello di sviluppare competenze in grado di rendere consapevoli dei processi sia in atto e di decostruirli per rendere possibile una visione critica delle trasformazioni. Sono queste le basi per l’esercizio di una cittadinanza digitale attiva e responsabile di fronte a sfide e a problemi che spesso coinvolgono simultaneamente la scala locale e la scala globale.
- L’immagine dell’Africa sub-sahariana nella trasposizione cinematografica degli autori africani, in “Geografia nelle Scuole”, n. 1/1999, pp. 3-7
- Cybergeografia. Estensione,rappresentazione e percezione dello spazio nell’epoca dell’informazione, Torino, Tirrenia Stampatori, 2000.
- Internet come fonte per la ricerca geografica nella scuola elementare, in “Geografia nelle scuole”, n. 5/2000, pp. 121-122
- Recensione del volume di M. CASARI, Geografia, turismo e beni culturali attraverso Internet, Ambiente Società Territorio – Geografia nelle scuole n. 2/2004, pp. 44-45
- Recensione del volume di L. Rocca, Il territorio della Rete. Storia di un progetto educativo on-line, in Rivista Geografica Italiana, Annata CXI – Fasc. 3 – Settembre 2004, pp. 574-576
- Città Digitali. In Sergio Conti (a cura di): “Riflessi Italiani. L’identità di un paese nella rappresentazione del suo territorio”, Milano-Roma, Touring Club Italiano- Società Geografica Italiana, 2004, pp. 244-249
- Recensione del volume di MARIA PARADISO, Geografia e pianificazione territoriale della società dell’informazione, Milano, FrancoAngeli, 2003, 194 pp., in Rivista Geografica Italiana, Annata CXII, Fasc. 2 – Giugno 2005, pp. 435-438
- L’insegnamento della geografia nella scuola primaria, Roma, Carocci, 2006 (V ristampa 2010)
- Il cammino della cartografia dall’astrazione al paesaggio: la Terra vista da Google Earth, in Reale Santoro E., Cirino R. (a cura di), Atti del 48° Convegno Nazionale AIIG – Identificazione e valorizzazione delle aree marginali, Campobasso, 2006, pp. 247-252.
- Il paesaggio nel World Wide Web, in Peano A. (Coordinamento scientifico), Atlante per la gestione e valorizzazione del paesaggio piemontese – Rapporto di ricerca, Torino, Dipartimento Interateneo Territorio – Fondazione CRT, CD-ROM, 2007.
- La percezione della montagna tramite i siti web. Dall’autorappresentazione alla
- territorializzazione, in A. Ciaschi (a cura di) La montagna a scuola: cartografia, vocabolario, web, Roma, Carocci, 2008, pp. 61-74.
- La rappresentazione e la percezione dello spazio geografico nell’epoca dell’informazione, in Carbone L., Salvatori F. (a cura di), La geografia al tempo di Internet, Roma, Società
- Geografica Italiana, Ricerche e Studi –19, 2008, pp. 11 – 38.
- Nuove fonti per gli Atlanti: paesaggio e internet, in Urbanistica, n. (138) 32, gennaio-aprile 2009, p. 18.
- Il Pianeta che verrà. La geografia per capire il mondo (Con Caterina Simonetta
- Imarisio), Torino, Loescher, 2009.
- I siti web come forme di autorappresentazione territoriale. Una metodologia di analisi, in Corna Pellegrini G., Paradiso M. (a cura di), Nuove comunicazioni globali e nuove
- geografie, Milano, CUEM, 2009, pp. 97 –110.
- Le fotografie: documenti on-line per la didattica dell’Europa Orientale, in Gavinelli D., Pagani A. (a cura di), Europa Orientale geografie e storia, Milano, CUEM, 2009, pp. 83 – 92.
Suggerimenti di lettura
I. Mattozzi, G. Di Tonto (a cura di) Insegnare storia. Corso di aggiornamento ipermediale per insegnanti di storia prodotto dal Dipartimento di discipline storiche per il Ministero della Pubblica istruzione,Roma-Bologna, 2000
Giuseppe Di Tonto, “Scrivere per i nuovi media: dal testo cartaceo alla scrittura digitale” in “Informatica per le scienze umanistiche” A cura di T. Numerico, A. Vespignani, Ed. Il Mulino, Bologna 2003
Giuseppe Di Tonto, ICT and history teaching and learning in Italy - 1989-2003, in “After the Wall – History Teaching in Europe since 1989”, ready in January 2004 in the series ´Shaping European History´ of the Koerber Foundation.
G. Di Tonto - E. Perillo (A cura di), http://www.clio92.it/index.php?area=3&menu=13&page=575, Quaderni di Clio n. 10, Bologna 2011.
G. Di Tonto, Scritture digitali e scritture di storia, in Storia@Storie. Sapere storico e storia insegnata al tempo del digitale. (A cura di G. Di Tonto - E. Perillo), Quaderni di Clio n. 10, Bologna 2011.G. Di Tonto e I. Mattozzi Il curriculum di storia con la LIM, saggio pubblicato sulla piattaforma LIM dell’ANSAS ex Indire, 2011
G. Di Tonto, Collaborare e cooperare in ambiente di e-learning, saggio pubblicato sulla piattaforma PON Didatec dell'ANSAS ex-Indire, 2012
Sabato 10 MARZO 2012 - ORE 14.30
2° SESSIONE - LE BUONE PRATICHE
Luisa Bordin, Esercitare il pensiero geostorico nella scuola primaria - Clio '92
Abstract dell'intervento
Biografia
Luisa Bordin, docente di scuola primaria, è autrice di testi scolastici per la scuola primaria di ambito linguistico eantropologico. Con riferimento alla disciplina storica, coordina laboratori dididattica della storia locale per docenti della scuola di base. Ha partecipato al Progetto ministeriale “Innova Scuola” sull’uso degli ambienti digitali per l’apprendimento. È componente del Direttivo dell’Associazione Clio ’92.
Gruppo di ricerca e produzione Clio '92, Esercitare il pensiero geostorico nella scuola secondaria
Abstract dell'intervento
La relazione dà conto della collaborazione di un gruppo di lavoro Clio con la casa editrice DeAgostini, la cui richiesta all'Associazione era stata quella di costruire una guida didattica (programmazione biennale, individuazione di UDA di geostoria con esplicitazione di obiettivi, abilità e competenze, verifiche finali) da affiancare alla pubblicazione di un nuovo manuale di geostoria per i bienni della scuola superiore.
Si illustrano le scelte effettuate, le caratteristiche generali delle unità geostoriche, la programmazione biennale. Si esamina la struttura delle unità, analizzandone la matrice di produzione; si approfondisce la dimensione digitale del progetto, analizzando in modo particolare le attività di verifica proposte (Learning Object). Si valutano opportunità, criticità e ipotesi di sviluppo.
Biografia
Saura Rabuiti, dottore di ricerca in Modelli, Linguaggi e Tradizioni nella Cultura Occidentale, ha insegnato Italiano e Storia nella scuola Secondaria superiore ed Epistemologia e Storia delle scienze storiche presso la SSIS (Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Ferrara). Svolge attività di formazione e aggiornamento sulla didattica della storia; fa parte dell’Associazione Clio '92 e della redazione de Il Bollettino di Clio. Ha pubblicato diversi articoli e contributi sulla didattica della storia.
Francesca Dematté, insegna Italiano e Storia nella scuola Secondaria Superiore. Svolge attività di aggiornamento e formazione sulla didattica della storia. E’autrice di Learning Object per Ansas (ex Indire) . Fa parte dell’ Associazione Clio’92 dove ha collaborato con la redazione del sito. Ha pubblicato articoli e testi in ambito sia didattico sia letterario.
Gianmaria Forni, L'uso didattico di videogiochi a sfondo storico e geografico - Esperto di videogiochi didattici
Abstract dell'intervento
L'intervento si prefigge di dimostrare che i videogame possono essere un utile strumento per l'insegnamento. Questo strumento, però, non deve essere invasivo, non deve sostuituire la figura dell'insegnante, come invece sta accadendo con l'utilizzo delle LIM, ma al contrario dovrà fungere da spunto per invogliare gli alunni a domandare, a chiedere all'insegnante stesso.Questo fine può essere raggiunto solo attraverso una conoscenza priva di preconcetti dello strumento ludico informatico e ad un perfetto utilizzo dello stesso. Durante l'intervento verranno mostrati alcuni videogiochi commerciali utili allo scopo e saranno discusse le modalità di utilizzo degli stessi così da esplicitare al meglio i proponimenti esposti.
Verranno discussi, inoltre, non solo i pregi di tale strumento, ma anche i suoi difetti e gli esperimenti portati a termine in altri paesi che hanno avuto successo o meno, così da avere una visione più chiara di come tale strumento didattico e delle sue possibilità.
Gian Maria Forni si è laureato, nel 2009, presso l'Università di Bologna nel corso specialistico "Storia d'Europa", con una tesi dal titolo "Insegnamento della storia e videogiochi. Introduzione ad un utilizzo didattico dei videogiochi" con il Prof. Ivo Mattozzi.
Ha collaborato con diverse testate di informatica, tra cui DinoxPC, ed ora scrive per il sito online BitsandChips.com, principalmente sulla storia dell'informatica e sui videogiochi.
Non ha avuto durature esperienze didattiche quale insegnante, ma cerca di approfondire le proprie conoscenze a riguardo attraverso corsi di specializzazione (l'ultimo frequentato, nel 2011, è il Corso di Alta Formazione "Professione docente e carcere: insegnare, apprendere, educare" finanziato dalla Fondazione Alma Mater), ricerche e collaborazioni.
In ultimo, Gian Maria quale sport pratica il Karate e trova tale disciplina un'utile palestra per definire percorsi educativi che possano essere utilizzati anche all'interno dell'istituto scolastico.
Ivo Mattozzi, Cultura digitale e insegnamento della storia - Presidente dell'Associazione Clio '92
Abstract dell'intervento
Abilità digitali, competenze digitali, cultura digitale
- Occorre evocare le precedenti grandi trasformazioni che hanno modificato antropologicamente le società umane - il passaggio dalla cultura orale a quella scritta, il passaggio dal manoscritto alla stampa … - per comprendere per analogia e differenze il processo nel quale siamo immersi.
- Innanzitutto conviene distinguere tra abilità, competenze, cultura digitale.
Se prendiamo il termine cultura come concetto che designa, basicamente, l’attività del pensiero che riflette sui fenomeni e crea associazioni di idee per comprenderli meglio, possiamo facilmente distinguere tra competenze digitali e cultura digitale. Ovviamente, la prima condizione per il formarsi della cultura è il possesso della cultura storica. L’altra condizione è la conoscenza delle risorse digitali e della loro varietà e della loro integrabilità.
La cultura digitale implica, innanzitutto, un atteggiamento di riflessione sul processo che ha a monte un atteggiamento di curiosità e di interesse per quel che gli strumenti e le applicazioni e i contenuti digitali “ci stanno facendo” e ci inducono a fare e ci permettono di fare e di pensare.
Essa non richiede necessariamente abilità digitali specifiche.
Possiamo considerare l’analogia con quello che succede in qualunque altro campo.
Si può essere bravi a suonare uno strumento musicale e non avere cultura musicale, allo stesso modo si può essere un informatico provetto e non avere un atteggiamento “colto” rispetto al mondo digitale. Così si può essere un lettore di libri e non avere maturato un atteggiamento colto rispetto al mondo del libro.
Innanzitutto si tratta di non limitarsi a prendere nota dei fatti, ma di pensare il mondo digitale e di pensarlo nei suoi rapporti con i problemi del costruire conoscenze storiche, di scrivere della storia, di insegnare storia, di apprendere storia. Si tratta di capire come il mondo digitale genera quella che è stata chiamata l’intelligenza connettiva, collaborativa.
- Nell’insegnamento della storia e della geostoria la cultura digitale può farci pensare in termini diversi e più efficaci almeno quattro cose importanti:
- la trasposizione didattica delle conoscenze e dei testi storici emancipandoci dalla sudditanza alla cultura e al culto del manuale;
- il processo di apprendimento, in quanto permette di governarlo in modo da farlo diventare operativo e significativo;
- la messa in gioco delle competenze storiche per farle manifestare e farle verificare nell’integrazione di molti linguaggi e nell’uso delle conoscenze;
- la mediazione didattica.
Nei quattro campi la cultura digitale può farci pensare e agire in modo nuovo e più efficace per assicurare il successo della mediazione didattica e della formazione storica.
- Ovviamente, l’insegnante colta/o digitalmente che si dota di abilità o, addirittura, di competenze digitali può essere in prima persona protagonista delle applicazioni di esse in ciascuno dei quattro campi connessi tra di loro.
Ma è la cultura digitale che ci invoglia a diventare abili e sollecita l’applicazione delle risorse digitali in modo efficace.
Biografia
Ivo Mattozzi insegna Storia e studi sociali presso la Facoltà di scienze della formazione della Libera Università di Bolzano, istituita a Bressanone.
Insegna linguaggi storiografici nel Master di comunicazione storiografica dell'università di Bologna.
E' il presidente di Clio '92. Associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia.
La sua attività di ricerca si è svolta in una prima fase su aspetti e problemi della storia economica e sociale dello stato veneziano. In una seconda fase si è rivolta ai problemi dell'insegnamento collegati alla epistemologia e metodologia alla della storia.
A partire dalle esperienze di insegnanti e dalla collaborazione con loro ha ideato una proposta di curricolo verticale e continuativo centrato sulle operazioni cognitive e sulle conoscenze storiche significative.
Si è peculiarmente dedicato al problema della scrittura dei testi storiografici per l'apprendimento e dei testi divulgativi mediante la trasposizione di testi esperti. Ha contribuito alla progettazione ed alla elaborazione di materiali didattici per percorsi museali e per la sala multimediale sugli affreschi giotteschi della Cappella degli Scrovegni a Padova (per i dettagli si possono vedere le presentazioni sul sito www.clio92.it).
Ha in corso la collaborazione con La Vita Scolastica - rivista didattica per la scuola primaria - e ha coordinato la produzione di testi scolastiici di storia e di geografia per la IV e V classe della scuola primaria. Suoi articoli sono stati tradotti in spagnolo, in portoghese e un suo libro è uscito in edizione greca.
21.30 Presentazione del Quaderni di Clio ’92 n. 11
Saranno presenti l'autrice Loredana Prot e il curatore del volume Ivo Mattozzi
Loredana Prot è docente di scuola primaria nell'Istituto Comprensivo "F. Marro" di Villar Perosa (To), da 12 anni è distaccata su un laboratorio di storia che fa riferimento al progetto Un archivio di fonti di memoria tra scuola e territorio.
Ha pubblicato esperienze su percorsi a carattere interdisciplinare, alcuni prodotti multimediali e brevi monografie di storia locale, nonché articoli di didattica. Ha collaborato con Enti Culturali e diverse riviste specializzate come La Vita Scolastica, L'Educatore, L'École Valdôtaine .
Fa parte dell'Associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia Clio '92, e da anni è impegnata in corsi di formazione in varie scuole piemontesi in qualità di formatore Clio.