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LA DIDATTICA DEI QUADRI DI CIVILTÀ: UN CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA
INSEGNARE IL PRIMO SAPERE STORICO PER I BAMBINI
La questione più controversa nel curricolo di storia è quella della configurazione dei sistemi di sapere che man mano gli scolari devono apprendere. Quali sono le conoscenze più adatte ad avviare i bambini alla conquista di un sapere storico di base? Quali quelle più adatte agli adolescenti della scuola secondaria di I grado? E quali le più formative per gli adolescenti problematici degli istituti superiori?
Per quanto riguarda gli scolari della scuola primaria il programma del 1985 è chiaro: il primo sapere storico dovrebbe configurarsi come un telaio a maglie larghe su cui si sistemano quadri di civiltà. Il programma dà anche altri suggerimenti, che però non attenuano la prescrizione che il grosso del sapere debba essere composto di qdc.
Pure le Indicazioni nazionali di recente allegate al decreto attuativo del riordino dei cicli [23-02-04] affermano tra gli obiettivi specifici di apprendimento:
La conoscenza del «contesto fisico, sociale, economico, tecnologico, culturale e re-ligioso» sia per la scuola primaria che per quella secondaria di I grado.
Per la scuola primaria: «la maturità delle grandi civiltà ....» preclassiche e asiatiche e l’ «individuare elementi di contemporaneità, di sviluppo nel tempo e di durata nei quadri storici di civiltà studiati».
Per il primo biennio della scuola “media”: Costruire «quadri di civiltà» in base ad indicatori dati di tipo fisico-geografico, sociale, economico, tecnologico, culturale e religioso .»
Le indicazioni, così formulate, hanno una taratura un poco incongrua con i livelli sscolastici e non sono coerenti fino in fondo con tali obiettivi poiché inducono alla tentazione di istruire i bambini sui complicati processi di trasformazione quando si riferiscono alla civiltà greca e a quella romana e alla cristianizzazione del mondo romano: «la civiltà greca dalle origini all'età alessandrina - La civiltà romana dalle origini alla crisi e alla dissoluzione dell'impero. - La nascita della religione cristiana, le sue peculiarità e il suo sviluppo .»
Resta aperta, dunque, la questione del come insegnare e come promuovere processi di apprendimento e con quali strumenti e strategie risolvere i complessi problemi posti dalla psicologia cognitiva e dalla struttura della conoscenza storica e del testo storiografico.
Nel “curricolo delle operazioni cognitive e conoscenze significative” noi abbiamo da molto tempo optato per i qdc come conoscenze adatte a rispondere agli interessi e alle competenze dei bambini e a fondare il livello iniziale del sapere storico [v. le Tesi generali sull’insegnamento della storia e le Tesi sull’insegnamento nella scuola elementare in questo sito]. E abbiamo fatto ricerca per definire il concetto di qdc, i modelli di qdc, le strategie didattiche, gli strumenti: la riflessione teorica, le sperimentazioni pratiche, gli esempi di realizzazioni sono confluite nei corsi della Scuola Estiva di Arcevia e in numerosi corsi di aggiornamento che parecchi soci Clio ’92 hanno realizzato in molte regioni italiane.
Svolgendo corsi ed esaminando la editoria scolastica abbiamo rilevato che la didattica dei qdc è ignorata dalla maggioranza degli insegnanti e degli autori di sussidiari e dei docenti universitari di storia e studi sociali e di laboratorio di didattica della storia.
Abbiamo accolto, perciò, con interesse la proposta dell’editore Giunti Scuola di elaborare un corso per la formazione a distanza su La didattica della storia.
Il gruppo di ricerca e di produzione [composto da I. Mattozzi, G. Brioni, L. Coltri, D. Dalola, M. T. Rabitti e L. Santopaolo] vi ha affrontato tutti i punti del curricolo, ma ha preferito mettere a fuoco le questioni riguardanti la didattica dei quadri di civiltà e il primo sapere storico.
Il corso è ora sul sito www.giuntiscuola/in-aula e potrà essere usufruito alle condizioni che l’editore fa conoscere nella scheda editoriale e nel sito.
Per i soci Clio ’92 è stato concesso lo sconto del 50% sul prezzo originario.