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Bollettino n. 26 - Novembre 2008
Periodico dell'Associazione Clio '92
Novembre 2008 - Anno IX, n. 26
Identità, Europa, didattica, patrimonio, formazione, intercultura, sono le parole chiave di questo ventiseiesimo numero de “Il Bollettino di Clio”.
Le Segnalazioni bibliografiche di questo numero:
l’opera di propaganda del fascismo nei confronti dei nostri connazionali emigrati e dei loro figli e nipoti. In particolare, in America latina, il regime di Mussolini impegnò risorse e strumenti per tentare di creare un patriottismo italico fuori d’Italia. Ci pare interessante riparlarne nel nostro presente che pare proporci patriottismi soprattutto locali e localistici, tutto sommato poco italici, tendenti piuttosto ad escludere qualcuno che ad includere qualcun altro.
Il rapporto complesso tra cristianesimo e impero romano ha sempre costituito un’appassionante problematizzazione storiografica. G. Longagnani ci segnala la rappresentazione che ne fa Giorgio Jossa.
La rubrica Contributi offre l’interessante saggio di studiosi greci che, traendo spunto dalla tesi di dottorato di Petros Trantas, mette a confronto curricoli e metodologie didattiche tra Grecia e Italia, in particolare nelle città di Patrasso ed Argos-Nafplio della regione ellenica del Peloponneso ed in quelli di Bari e di Lecce.
Il tema è quello della didattica interculturale della disciplina storica e alcuni risultati sono di bruciante attualità poiché riguardano come gli insegnanti considerino la formazione di classi speciali per alunni non italofoni e la formazione della cittadinanza europea. La prima questione è venuto alla ribalta con la mozione approvata dai parlamentari italiani circa la formazione di classi « ponte », di « inserimento », « separate » nelle scuole italiane. Ed è significativo che la maggior parte (l’84%) degli insegnanti italiani sia contraria a tale ipotesi. La seconda questione pone il saggio all’interno della ricerca che si è aperta con la organizzazione del convegno italo-spagnolo sulla educazione alla cittadinanza europea e la formazione degli insegnanti.
Lo studio di Petros Trantas, Ilias Athanassiadis, Giorgio Kokkinos offre una base di dati e intepretazioni che contribuiscono alle riflessioni che noi andiamo svolgendo sulla storia in dimensione interculturale e sulla educazione alla cittadinanza.
L’altro saggio di Giancarlo Martina presenta una riflessione sul rapporto particolarmente efficace creatosi in Friuli tra musei, docenti che insegnano e fanno ricerca. Il report ci dà conto di come è nata e come si è sviluppata questa collaborazione e, soprattutto, ci mette a conoscenza dei risultati di un lavoro che nel valorizzare il patrimonio storico di una regione contribuisce a formare conoscenza storica non solo locale, ma di respiro europeo.
Lo spazio europeo è anche il protagonista delle Spigolature di questo numero. Se è vero, come è vero, che la città costituisce una delle cifre più importanti per capire l’Europa, la storia delle città, della loro formazione e delle loro trasformazioni, rappresenta una delle vie principali di ricerca di quell’identità europea che sta al centro del dibattito culturale e politico dell’ultimo decennio.
Abbiamo scelto, infine, l’ironia e la leggerezza di Raymond Queneau applicata alla storia per salutarvi dalla quarta di copertina.
Buona lettura.