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Il maestro unico e l'insegnamento della storia

COL MAESTRO UNICO IMPOSSIBILE UNA BUONA STORIA INSEGNATA

Associazione Clio '92

Già nella primavera del 2006, con il documento intitolato “ Un’agenda per laIl maestro unico storia Clio’92 aveva segnalato pubblicamente i rischi che avrebbe corso una storia insegnata di buona qualità  con l’introduzione nella scuola primaria del cosiddetto “insegnante prevalente” nel quadro di quelle che allora erano le linee della riforma Moratti-Bertagna.

Oggi con la proposta della reintroduzione dell’insegnante unico (isolato, autoreferenziale, culturalmente e didatticamente de-professionalizzato), unitamente all’idea di un manuale valido per cinque anni e a quella della riduzione del tempo scuola, la prospettiva di un insegnamento della storia di buona qualità diventa drammatica.

Infatti con la realizzazione di tale disegno vegono di fatto eliminate le condizioni strutturali per l’esercizio di una professionalità didattico-educativa culturalmente fondata in tutti gli ambiti, in particolare in quello geostoricosociale. 

Di fatto col maestro unico, le condizioni materiali di lavoro e di insegnamento:

  • riducono la storia a una disciplina secondaria e inducono ad insegnarla in subordine all’insegnamento delle discipline ritenute più importante (Lingua italiana, matematica, …) anche perché sono insegnamenti sottoposti a controlli sociali e istituzionali più stretti;
  • rendono impraticabili (sostanzialmente inutili) specifiche competenze disciplinari formatesi nel corso dell’ultimo decennio e demotivano verso nuove iniziative di formazione e di aggiornamento;
  • rendendo residuale l’insegnamento della storia, comportano la sua riduzione oraria che azzera la possibilità di una mediazione didattica efficace e un apprendimento attivo;
  • incentivano il conformismo degli insegnanti rispetto al canone cronologico-lineare ancora dominante nei manuali, venendo meno le condizioni materiali per percorsi di innovazione e di ricerca;
  • inibiscono dall’implicare i beni culturali, le fonti visive, sonore e multimediali nei processi di insegnamento e di apprendimento, riducendo di fatto l’apprendimento della storia alle abilità linguistiche;
  • impediscono di assumere la didattica laboratoriale come elemento di grande potenzialità formativa.

Nel 2006 la nostra associazione sosteneva che “Una scuola diversa  e migliore ha bisogno di un’altra storia. Le nuove generazioni  hanno bisogno di un'altra storia”.

Ma, se la reintroduzione nella scuola primaria del maestro unico fosse effettivamente realizzata renderebbe del tutto impossibile perseguire quelle aspirazioni anche da parte di una associazione come la nostra che ha nelle ricerche delle e degli insegnanti della primaria uno dei suoi aspetti più significativi .

13.09.2008

 
(Altre informazioni sul tema del maestro unico nelle pagine della Rassegna stampa
 
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