Diventa socio
Elenco Pagine
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- Osservare per educare
- Storia delle stagioni balneari dalle origini ai nostri giorni.
- Uno sguardo sui Balcani
La prima marcia su Roma
LUCIANO CANFORA, La prima marcia su Roma, Editori Laterza, Roma-Bari, 2007
Recensione a cura di Vincenzo Guanci
In un agile volumetto di poco più di un’ottantina di pagine, comprese note, indici, e cronologia, Luciano Canfora ci fornisce un esempio magistrale di storia politica narrata.
L’evento è la presa del potere da parte di Ottaviano, che tutti studiamo sui manuali scolastici in una sintesi di due-tre pagine e probabilmente proprio a causa di tale estrema sinteticità non cogliamo la gerarchia delle informazioni, per cui le notizie ci appaiono tutte più o meno importanti, confondendo, direbbe un buon giornalista, la cronaca dei fatti con il loro commento.
Al contrario Canfora racconta i fatti organizzandoli in modo che essi diano la spiegazione degli avvenimenti; così accade il miracolo di leggere della lotta politica tra Antonio, Ottaviano, Cicerone, Decimo Bruto, come se stessimo leggendo un’ottima inchiesta sulla politica romana dei giorni nostri condotta da bravi giornalisti di quotidiani o settimanali accreditati.
Il libro comincia denunciando subito una fonte tradizionale degli storici della civiltà romana, le Res Gestae Divi Augusti, una splendida autobiografia redatta con grandissima abilità propagandistica.
«La vicenda di cui parleremo è narrata ai posteri dal suo protagonista con parole scolpite nel bronzo e col proposito che quella [corsivo nel testo] rimanesse la sola e definitiva versione dei fatti. Eccola:
“All’età di diciannove anni, di mia iniziativa e a mie spese, misi insieme un esercito, grazie al quale liberai la repubblica dal dominio dei faziosi.
Per ricompensarmi, il Senato, con decreti che mi rendono onore, mi cooptò nel suo ordine attribuendomi addirittura il diritto di parlare quando tocca a chi è già stato console; e inoltre mi riconobbe l’imperium, il comando militare. Questi decreti risalgono al consolato di Aulo Irzio e Gaio Vibio Pansa [43 a.C.]
Il Senato inoltre mi ordinò di provvedere all’emergenza in cui si trovava la repubblica collaborando coi consoli in carica e attribuendomi il rango di propretore.
Nello stesso anno, essendo caduti in guerra entrambi i consoli, il popolo mi elesse console, nonché triumviro per la riforma dello Stato” (pp. 5-6)»
Nelle pagine seguenti possiamo seguire in contemporanea il lavoro dello storico che trae le spiegazioni dei comportamenti dei personaggi in gioco dall’incrocio tra le fonti a disposizioni e la rappresentazione della trama, o meglio, delle trame che vengono ordite per la conquista del potere dopo aver eliminato il pretendente di gran lunga più forte e accreditato, Giulio Cesare.
È davvero interessante, per esempio, scoprire come il grande vecchio, Cicerone, sottovaluti le capacità politiche del giovane Ottaviano che gioca con grandissima abilità le sue carte, cosicché quando Cicerone ne comprenderà la forza sarà per lui e per la repubblica ormai troppo tardi. Canfora non resiste alla tentazione di richiamare sottilmente alla memoria del lettore altri episodi analoghi e citando un libro di R. Syme, La Rivoluzione Romana, ne richiama in particolare il secondo capitolo intitolato La seconda marcia su Roma, nel quale, a suo avviso, “è evidente che Syme sta pensando alla vicenda italiana del 1922, al gioco sottile tra vecchio ceto politico (Giolitti in primo luogo) che cerca di usare Mussolini ed il giovane e abile demagogo che lascia ai vecchi e sperimentati statisti tale illusione per poi impadronirsi con un colpo a sorpresa di tutto il potere.” (p. 72)
Insomma Canfora dimostra come sia possibile appassionarsi anche alla storia politica, ritenuta unanimente noiosa per i nostri giovani allievi, a patto che i personaggi siano raccontati in modo da spiegare bene le loro mosse per la conquista del potere. La cosa non è facile, ne conveniamo. I temi centrali della storia politica, infatti, sono la conquista e la gestione del potere. Ed è per questo che i problemi di storia politica vanno, secondo la nostra opinione, affrontati nella scuola secondaria superiore, e con accortezza.
Luglio 2008